Mar 29, 2011 - Senza categoria    6 Comments

Cani di razza

UBI maior anzi UBI minor visto oggi il -12,5%

Io ho fatto l’asta su UBI confidando nelle ricoperture.

Asta conclusa in leggero profit 20 euro ma con un grande gesto dell’ombrello

rivolto verso il mio grande amico Ric che aveva previsto un asta perdente

e verso il mio amico Gamba che se ci fosse stato avrebbe previsto ugual sorte.

A proposito di Ric (un maestro di strategie in opzioni) ,un giorno

eravamo sul bordo piscina io Ric e Ale (mister cell therapeutics)

che parlavamo di cani quando una antipatica signora nostra coinquilina ci ha chiesto

“anche a voi piacciono i cani?”

Io ho risposto” abbastanza diciamo che trattiamo anche quelli giusto un 30000 euro l’anno”

“Come avete speso 30000 euro di cani?” dice lei “Certamente “ rispondo

“ma quanti sono?” risponde Ric “5-6 più o meno” “ma che razza sono?” chiede l’arpia sbigottita!

“mediaset, enel ,ubi,eni,terna etc..” dice Ale  “Mi volete prendere in giro”sbotta la befana!

In realtà non stavamo scherzando tutti gli anni a dicembre vendiamo put sul mese di pagamento

del dividendo di titoli  ad alto rendimento per poi chiuderle quando hanno perso il 70% del loro

valore

ECCO TRADERSIMO HAI SVELATO UN’ALTRA STRATEGIA !!!!

e domani chi li sente gli altri?…………..

Cani di razzaultima modifica: 2011-03-29T22:02:45+02:00da tradersimo
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6 Commenti

  • Una precisazione. Il mese di pagamento della stragrande maggioranza dei titoli italiani è maggio/giugno (poche le eccezioni). Lo stacco dei dividendi implica un gap down nel prezzo del titolo nel giorno stesso dello stacco (a prescindere dal fatto che il prezzo del titolo potrebbe salire o scendere tra dicembre e maggio/giugno, per qualsiasi fattore endogeno o esogeno). Vendere PUT significa essere RIALZISTI sul sottostante. Vediamo perché. Se compro CALL sono rialzista (punto ad un rialzo del prezzo e della volatilità del sottostante), se vendo CALL sono ribassista (punto a incassare il premio, cioè a incassare il valore tempo + l’eventuale valore intrinseco dell’opzione), se compro PUT sono ribassista (punto ad un ribasso del sottostante), di conseguenza: se VENDO PUT sono RIALZISTA sul sottostante (punto sempre ad incassare il premio). Detto questo mi piacerebbe capire in cosa consiste questa strategia: se nel mese di dicembre vendo PUT con scadenza maggio/giugno incasso circa cinque/sei mesi di valore tempo (+ eventuale valore intrinseco in caso di vendita PUT i.t.m.). A prescindere dal fatto che il prezzo del sottostante potrebbe crollare per qualsiasi motivo (esempio fattori di shock esogeni tipo quelli visti in questi giorni “Crisi Libia”, “Tsunami Giappone”, e così via; ma anche shock endogeni: downgrade sulla società, aumenti di capitale, forti diminuzioni dell’utile, ecc.) , e questo andrebbe a provocare una forte crescita nel prezzo delle PUT, non si capisce per quale motivo (a parità di altre condizioni, cioè in assenza di qualsiasi tipo di fattore che influisca negativamente o positivamente sul prezzo del sottostante) il prezzo delle suddette opzioni PUT vendute dovrebbe scendere del 70% tra dicembre e maggio/giugno. Infatti a parità di altre condizioni il prezzo del sottostante normalmente registra un gap down sulla data di scadenza, questo farebbe apprezzare le opzioni PUT (generando quindi una perdita per i venditori delle suddette). Dico “farebbe”, perché in realtà il prezzo delle opzioni in questione (scadenza maggio/giugno) sconta già lo stacco del dividendo stesso. Avete notato, e vi siete mai chiesti perché il future MIB sulla scadenza giugno quota sempre sotto il valore spot del sottostante, mentre le altre tre scadenze quotano sempre sopra ? Ve lo dico io: perché il future scadenza giugno sconta già lo stacco dei dividendi sui titoli che compongono il paniere Ftse MIB, altrimenti sarebbe molto facile vendere il future su giugno contando sul gap down in apertura di seduta stacco dividendi, in realtà questo non succede: le scadenze settembre, dicembre, e marzo quotano sempre in contango, mentre la scadenza giugno si muove sempre in normal backwardation. La stessa cosa accade con le opzioni. Quindi temo di non comprendere in che cosa consista, e quale sia il senso, della strategia che qui ci hai svelato. Mi piacerebbe, e ti sarei molto grato, se mi dimostrassi che mi sto sbagliando, perché in questo caso significherebbe che avrei ancora qualcosa da imparare sui mercati dei derivati. Grazie. Gianni.

  • tutto può crollare !!fatto stà che dei cani attualmente ci è rimasto solo mediaset comunque a guadagno poi il resto è tutto vero e io ho venduto strike molto bassi incassando volatilità e rischiando poco soprattutto dopo che negli ultimi 6 anni la borsa ha perso il 46% eni e enel compresi dividendi meno del 3%
    Quindi se io vendo strike più bassi di un 10-15%rispetto al valore del titolo incasso un altro 5%di volatilità se mi tocca prendere il titolo in ogni caso male che vada lo compro molto basso.
    Poi sai questa è una strategia che come tante altre che adotto ha i suoi pro e i suoi contro NON ESISTONO PASTI GRATIS

  • Ho capito che cosa intendi. Stai parlando semplicemente di vendita di Naked PUT deep o.t.m. , ma questo tipo di strategia è nota da tempo, il dividendo ci incastra come i proverbiali cavoli a merenda. Cerco di spiegarmi meglio: puoi vendere opzioni (indifferentemente CALL e PUT) deep o.t.m. su QUALSIASI tipo di sottostante (azioni, indici, oro, grano, cross valutari, ecc.) a prescindere dal fatto che l’attività stacchi o meno una cedola, contando sul fatto che la vola intrinseca su queste basi è, giocoforza, sovrastimata (the smile of volatility 😉 ). Ho visto che in un altro messaggio parlavi di uno short strangle deep o.t.m. sull’oro con basi 1000-2000. Fai molta attenzione perché da qui a ottobre il tempo è lungo, il sorriso della vola a volte si trasforma in un ghigno beffardo… basta sbagliare un colpo in queste strategie per rovinare tutti i precedenti profitti, proprio perché gli incassi sono esigui e il tempo troppo lungo in relazione ad essi. Forse sulle azioni tu, da quello che intuisco, ragioni in questo modo: le azioni “dog” hanno un buon dividendo, quindi da dicembre a maggio gli investitori vanno a dividendo, di conseguenza è difficile che i titoli in questione subiscano forti ribassi (soprattutto se abbiamo alle spalle un bear market di lungo termine), nella peggiore delle ipotesi se il prezzo crolla per qualsivoglia motivo, io acquisto il titolo e lo inserisco in portafoglio in un’ottica cassettista poiché si presume che sia acquistato “bene”, cioè a forte sconto. Fin qui non “farebbe” una grinza, anche se ci sarebbe da discutere sull’acquisto a “buon mercato” del sottostante, poiché le condizioni potrebbero variare enormemente (tralascio il commento sul fatto di incassare un 5% aggiuntivo di vola vendendo strike a -10/15% sullo spot, con il quale sinceramente non capisco cosa vuoi dire). Ho detto ancora una volta “farebbe” perché c’è un però: il margine a garanzia. Se il prezzo ti si muove contro, e di parecchio (pur rimanendo ben dentro lo strike), questo ti obbliga ad aumentare il margine a garanzia sul conto derivati (CCG). Ti faccio un esempio pratico: per incassare 2000/3000 euro di premi su iso-alpha (attenzione bene: coperte, quindi CCW e non Naked) con scadenza un mese (max. 45 giorni), con strike a.t.m. (quindi vicino allo spot) mi sono ritrovato, in certi casi, a dover immobilizzare sul conto derivati fino a 20000/25000 euro, cioè circa dieci volte la cifra incassata (questo perché i tipi tristissimi che lavorano al desk derivati dei broker italiani non capiscono una mazza di derivati e margini, e quindi utilizzano criteri di garanzia assurdi, con margini aggiuntivi enormi rispetto a quelli richiesti dalla CCG) . E ti parlo di un mese. Ora, tornando alla tua “strategia”, considerando che i margini in caso di deep strike aumenterebbero a dismisura, mi conviene rischiare di dover immobilizzare un capitale di 25000 euro per incassarne 500/1000 in un arco di sei mesi ? IL rendimento è attorno al 7/10% su base annua (così a spanne). Non sarebbe più proficuo tenere liberi quei 25mila per fare del normalissimo trading ? Forse in sei mesi realizzeresti molto più del 7/10%… non trovi ? Sono completamente d’accordo con te riguardo la conclusione del tuo messaggio: in finanza purtroppo (o per fortuna) non si inventa nulla, per questo non ci sono strategie segrete da svelare. Ciao e grazie per la risposta. Gianni.

  • Ho capito che cosa intendi. Stai parlando semplicemente di vendita di Naked PUT deep o.t.m. , ma questo tipo di strategia è nota da tempo, il dividendo ci incastra come i proverbiali cavoli a merenda. Cerco di spiegarmi meglio: puoi vendere opzioni (indifferentemente CALL e PUT) deep o.t.m. su QUALSIASI tipo di sottostante (azioni, indici, oro, grano, cross valutari, ecc.) a prescindere dal fatto che l’attività stacchi o meno una cedola, contando sul fatto che la vola intrinseca su queste basi è, giocoforza, sovrastimata (the smile of volatility 😉 ). Ho visto che in un altro messaggio parlavi di uno short strangle deep o.t.m. sull’oro con basi 1000-2000. Fai molta attenzione perché da qui a ottobre il tempo è lungo, il sorriso della vola a volte si trasforma in un ghigno beffardo… basta sbagliare un colpo in queste strategie per rovinare tutti i precedenti profitti, proprio perché gli incassi sono esigui e il tempo troppo lungo in relazione ad essi. Forse sulle azioni tu, da quello che intuisco, ragioni in questo modo: le azioni “dog” hanno un buon dividendo, quindi da dicembre a maggio gli investitori vanno a dividendo, di conseguenza è difficile che i titoli in questione subiscano forti ribassi (soprattutto se abbiamo alle spalle un bear market di lungo termine), nella peggiore delle ipotesi se il prezzo crolla per qualsivoglia motivo, io acquisto il titolo e lo inserisco in portafoglio in un’ottica cassettista poiché si presume che sia acquistato “bene”, cioè a forte sconto. Fin qui non “farebbe” una grinza, anche se ci sarebbe da discutere sull’acquisto a “buon mercato” del sottostante, poiché le condizioni potrebbero variare enormemente (tralascio il commento sul fatto di incassare un 5% aggiuntivo di vola vendendo strike a -10/15% sullo spot, con il quale sinceramente non capisco cosa vuoi dire). Ho detto ancora una volta “farebbe” perché c’è un però: il margine a garanzia. Se il prezzo ti si muove contro, e di parecchio (pur rimanendo ben dentro lo strike), questo ti obbliga ad aumentare il margine a garanzia sul conto derivati (CCG). Ti faccio un esempio pratico: per incassare 2000/3000 euro di premi su iso-alpha (attenzione bene: coperte, quindi CCW e non Naked) con scadenza un mese (max. 45 giorni), con strike a.t.m. (quindi vicino allo spot) mi sono ritrovato, in certi casi, a dover immobilizzare sul conto derivati fino a 20000/25000 euro, cioè circa dieci volte la cifra incassata (questo perché i tipi tristissimi che lavorano al desk derivati dei broker italiani non capiscono una mazza di derivati e margini, e quindi utilizzano criteri di garanzia assurdi, con margini aggiuntivi enormi rispetto a quelli richiesti dalla CCG) . E ti parlo di un mese. Ora, tornando alla tua “strategia”, considerando che i margini in caso di deep strike aumenterebbero a dismisura, mi conviene rischiare di dover immobilizzare un capitale di 25000 euro per incassarne 500/1000 in un arco di sei mesi ? IL rendimento è attorno al 7/10% su base annua (così a spanne). Non sarebbe più proficuo tenere liberi quei 25mila per fare del normalissimo trading ? Forse in sei mesi realizzeresti molto più del 7/10%… non trovi ? Sono completamente d’accordo con te riguardo la conclusione del tuo messaggio: in finanza purtroppo (o per fortuna) non si inventa nulla, per questo non ci sono strategie segrete da svelare. Ciao e grazie per la risposta. Gianni.

  • anche questo vero fatto stà che io metto in preventivo il fatto di comprare enel a3,6 eni a16 mediaset a 4 o finmeccanica a 8 perchè se succede (ma non è successo) poi ci vendo call ma queata ripeto è una delle strategie sulle comodities è diverso lì faccio spread e option out the money con stop al doppio del premio incassato (ma ne prendo uno su dieci di stop) nel 2008 con la vola a 80 facevo diagonal ribassisti sull’euro stock ora stò facendo strategie lateral rialziste su eni e quelle che io chiamo zeppe sugli strappi al ribasso di google(ne ho postate una sul blog) insomma siamo(perchè siamo in 3) piuttosto camaleontici certo a volte si perde( sullo schatz anno scorso abbiamo perso 5000 euro )ma se dopo tanti anni siamo ancora qui(come dice Vasco Rossi) vuol dire che qualcosa guadagnamo poi sai di teorici in giro ne conosco tanti ,di pratici pochi .Comunque di bravi maestri ne abbiamo avuti e spero di averne ancora…….

  • Ti scrivo al volo perchè sto uscendo… sarebbe interessante un approfondimento sulla strategia che tu chiami delle “zeppe” su Google, ci ho dato un’occhiata ma anche qui mi risulta difficile comprenderne la logica. Che sicuramente c’è. Il sole splende, buona domenica. E grazie per l’attenzione. Gianni.